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lunedì 28 dicembre 2015

RECENSIONE DIARIO DI UN CINICO GATTO

Salve, belle persone! Scusate l'assenza prolungata ma internet mediocre non mi ha permesso di fare nulla. Nel frattempo, ho continuato a leggere. Il 21 mi è arrivato un libro a cui ambivo da un bel po' e tutto ciò grazie all'autore, che è una persona terribilmente squisita e disponibile.
Il libro in questione è Diario di un cinico gatto, di Daniele Palmieri. Sarà che io sono di parte, perché adoro i gatti, ma a me questo libro è piaciuto tantissimo! 

 
Titolo: Diario di un cinico gatto
Autore: Daniele Palmieri
Editore: youcanprint
Prezzo: €12

"La vita vista e narrata con gli occhi e la voce di un gatto; tra una scorribanda e l'altra e il racconto di un passato travagliato, nulla sfugge alla sua prosa graffiante, che mette a nudo il dominio silenzioso e incontrastrato che i gatti hanno sempre avuto sul mondo."

Il cinico gatto, un gatto STRAORDINARIAMENTE NERO, trova un diario vuoto nello studio del padrone e scrive le sue pagine usando il SANGUE delle sue vittime. No, usa semplicemente inchiostro rosso. Che gli ricorda il sangue. Trova gli umani stupidi, i cani ancora di più e gli piace dare filo da torcere a Jo, il gatto vicino; stringe amicizia con un gatto semi-randagio, con il quale passerà giornate intere a progettare scherzi. Il tutto alternato al suo passato, diviso fra gatti ed estremi fanatici  di gatti neri.
Alle perdite si alternano nuove nascite, nuove amicizie, nuove esperienze, lacrime versate. Ora, io fatico a recensire questo libro, mi dispiace, ma mi è piaciuto troppo per trovare le parole adatte a descriverlo.


La fragilità delle cose risalta l'onnipotenza 
di noi gatti, indistruttibili anche se ci 
schiantiamo al suolo dal ramo più alto.


Mi dispiace che questa recensione possa sembrare poco esauriente, e mi tocca essere onesta, ma leggetelo, ORA!
A presto! c: 

UPDATE: dopo più di una settimana dalla pubblicazione della recensione, mi accingo ad aggiungere qualche dettaglio:
- Ho trovato lo stile di scrittura semplice e diretto, senza troppi giri di parole;
- I personaggi, felini e umani, vivi e morti, vivi e fantasmi, sono stati ben descritti e parlando del cinico gatto credo che sia stato il migliore in assoluto e tutto grazie alle note biografiche e alla sua sfacciataggine e vi riporto un esempio, uno dei tanti in realtà, che mi ha spezzata dalle risate:

Il quadrupede, di tutta risposta, 
mi ha dato una leccata in faccia. Una leccata, capisci. 
Una leccata. Con quella lingua lunga e viscida, 
bavosa più di una lumaca. Inammissibile.

E siccome non credo basti, ve ne riporto un'altra, che magari renderà di più:

Gattino. Gattino. Senti bella, quando ancora tu 
espletavi i tuoi bisogni nel pannolino imbrattandoti il sedere, 
io avevo già fatto strage di tutti gli animali
 che mettevano piede nel mio giardino. Ecco cosa avrei
 voluto risponderle. Ma sarebbe stato inutile,
 non mi avrebbe capito. Così ho continuato a pulirmi, ignorandola.

- I temi affrontati, sebbene visti dal cinico gatto, sono argomenti che vengono affrontati quotidianamente e ne cito solo tre: la nascita, la crescita e la morte. Mi ha toccato come libro perché l'evoluzione dei pensieri del protagonista sono reali e tangibili ed è questo che probabilmente mi ha fatto apprezzare maggiormente il libro;
- I GATTI e non aggiungo altro.
Ora questa assomiglia più a una recensione e non ad una bozza. 
A presto!
ps. Non vedrò più i miei gatti come prima. 
ps. pt.2 su Amazon trovate "La pagina strappata", un extra del libro che vi consiglio assolutamente di leggere!
ps. pt.3 e se il viaggio del cinico gatto non fosse finito? 

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